Rischio Legionella

Come evitare il rischio legionellosi nella propria attività

CHE COS’E’ LA LEGIONELLA E COSA PROVOCA? Le legionellosi sono malattie infettive sostenute da patogeni emergenti a potenziale alto rischio per la salute dell’uomo, segnalate con sempre maggiore frequenza negli ultimi anni. E’ una patologia causata da batteri appartenenti alla Famiglia delle Legionellaceae rappresentata dal solo genere Legionella che presenta oltre 61 specie distinte in circa 70 sierogruppi.

Legionella pneumophila è la specie più frequentemente implicata nella legionellosi (nota anche come malattia dei legionari) e nella febbre di Pontiac (variante lieve o subclinica dell'infezione), ha forma bastoncellare, è Gram-negativo, aerobio, asporigeno, generalmente mobile per la presenza di uno o più flagelli e ha dimensioni variabili (0,3 - 0,9 µm di larghezza e 1,5 - 5 µm di lunghezza).

DOVE SI TROVA?

A livello ambientale, la Legionella è ampiamente diffusa: il batterio si trova principalmente associato alla presenza di acqua e predilige bacini idrici naturali (laghi, fiumi, stagni e acque sorgive, comprese quelle termali) e artificiali (fontane, tubature, piscine ecc.), ma si riscontra anche nei fanghi e nei terreni umidi. Favorevoli alla proliferazione della Legionella sono le condizioni di stagnazione e la presenza di incrostazioni, sedimenti e biofilm (cioè una pellicola di microrganismi immersi in una matrice organica).

COME SI DIFFONDE?

La Legionella si diffonde attraverso le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici.Le infezioni sono spesso correlate all'inquinamento degli impianti di distribuzione delle acque: i serbatoi e le tubature possono agire come amplificatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. Da qui, la Legionella viene disseminata e risulta patogena soprattutto negli ambienti chiusi, come reparti ospedalieri, atri di alberghi e sale riunioni. Focolai epidemici da Legionella si sono ripetutamente verificati in ambienti collettivi a residenza temporanea, come:
  • Torri di raffreddamento per impianti di condizionamento;
  • Condutture idrauliche di ospedali, alberghi e industrie;
  • Docce, cisterne e piscine.
Numerose infezioni da Legionella sono risultate dalla contaminazione di impianti di per uso domestico o industriale. Altre fonti d'infezione comune sono rappresentate da apparecchi sanitari, fontane e umidificatori ultrasonici. La temperatura dell'acqua idonea alla sopravvivenza del batterio è compresa in un range molto ampio, tra i 5,7 e i 55°C; al di sopra o al di sotto di questa soglia, però, la Legionella non riesce a sopravvivere. Le condizioni ottimali per la proliferazione della Legionella sono date dal ristagno dell'acqua (25-42°C) come accade, ad esempio, nel caso di alcuni impianti idraulici, torri di raffreddamento e condensatori di evaporazione dei grandi impianti di condizionamento. Le Legionelle si replicano a pH compresi tra 5.4 e 8.1. Alcuni protozoi ciliati (es. Tetrahymena) ed amebe (Acanthamoeba, Naegleria, Hartmannella ecc.) rappresentano, talvolta, il serbatoio delle Legionelle: il batterio si moltiplica all'interno di questi organismi e li sfrutta come fonte di nutrimento e di protezione dalle condizioni ambientali sfavorevoli.

QUALI SONO LE MODALITA’ DI TRASMISSIONE?

La Legionella si contrae tramite inalazione di particelle d’acqua disperse nell’ambiente: l’agente infettivo si può trovare nell’aerosol che risulta nebulizzato da spruzzi o da impatto su superfici solide.Se queste goccioline aerodisperse sono contaminate da una sufficiente quantità di batteri e sono sufficientemente piccole (1-5µm), riescono più facilmente a penetrare nelle vie respiratorie, dove possono provocare l’infezione.
Potenzialmente, chiunque può essere esposto alle particelle d’acqua contaminata a casa o nei posti di lavoro, negli ospedali o nei locali pubblici.
La Legionella può diffondersi anche per via aerea, attraverso filtri vecchi e non puliti dell’aria condizionata. Raramente, il contagio avviene tramite microparticelle di polvere derivate dall’essiccazione di aerosol contaminati e, in letteratura scientifica, sono stati segnalati casi di legionellosi acquisita attraverso ferite.

QUALI MALATTIE SONO CORRELATE ALL’INFEZIONE DA LEGIONELLA?

I sono la sede maggiormente interessata dall’infezione da Legionella.
Le sindromi che ne risultano sono principalmente due:
  • Malattia dei legionari: è chiamata comunemente anche legionellosi, considerata la prevalenza di questa forma di polmonite, rispetto alle altre infezioni. Rappresenta la forma più severa di legionellosi, con una prognosi infausta dal 10 al 50% dei casi. Si tratta di una che esordisce con i tipici : a tal proposito, è spesso mal diagnosticata, quindi non riconosciuta tempestivamente.
  • Febbre di Pontiac: è una forma lieve di legionellosi nella quale non c’è interessamento polmonare. La febbre di Pontiac si presenta come una patologia acuta, il più delle volte a risoluzione spontanea. In tal caso, l’infezione da Legionella può presentarsi anche senza alcun sintomo e rimanere subclinica.

E’ OBBLIGATORIA LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA LEGIONELLA NEI LUOGHI DI LAVORO?

Con l’approvazione delle nuove Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi da parte della Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015, viene ribadito l’OBBLIGO da parte delle strutture a rischio di procedere alla valutazione del rischio legato all’infezione da Legionella e di predisporre il relativo documento di autocontrollo.

CHI DEVE OTTEMPERARE?

Tutte le attività turistico ricettive e tutte le attività a rischio per la presenza di impianti che comportano un moderato riscaldamento dell’acqua e la sua nebulizzazione (docce, aerosol, idromassaggi, sistemi importanti di condizionamento, saune, piscine, ecc).
Le attività maggiormente interessate sono pertanto: alberghi, hotel, pensioni, rifugi, campeggi, bed & breakfast, affittacamere, agriturismi, residence, soggiorni di vacanza, strutture sanitarie, case di risposo, piscine, palestre, stabilimenti termali, spa e wellness, capannoni di aziende, centri commerciali, ecc.

COSA SI DEVE FARE?

Deve essere elaborato un Documento di valutazione dei rischi che contenga:
  • la nomina di un responsabile per la gestione del rischio che comprenda il valore della politica di prevenzione e l’applicazione delle misure di autocontrollo;
  • valutazione del rischio mediante un’attenta analisi delle condizioni di normale di funzionamento dell’impianto idrosanitario ai fine di individuare i punti critici;
  • gestione dell’eventuale rischio rilevato definendo le misure correttive necessarie al ridurre al minimo il rischio evidenziato;
  • schema rete idrica (se disponibile)
Inoltre dovrà essere istituito il Registro degli interventi, ovvero un documento riassuntivo degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti idrici e di climatizzazione.

OGNI QUANTO DEVO EFFETTUARE LA VALUTAZIONE?

Le Linee Guida forniscono elementi di dettaglio, tra cui la periodicità massima di revisione del documento, per l’applicazione del Protocollo in relazione alle seguenti tipologie di strutture:
TIPOLOGIA DI STRUTTURA PERDIODICITA’ DI VALUTAZIONE*
Strutture Turistico Ricettive Biennale (preferibilmente annuale)
Stabilimenti Termali Annuale
Strutture Sanitarie, ospedali, case di riposo, RSA… Annuale
(*) inoltre la Valutazione deve essere ripetuta ogni volta che vi siano modifiche degli impianti, della tipologia di persone interessate o della situazione epidemiologica della struttura interessata, in caso di reiterata ed anomala presenza di Legionella negli impianti riscontrata a seguito dell’attività di monitoraggio ed ogni volta che ci sia motivo di considerare che la situazione possa essersi modificata.
In alcuni casi, esplicitati delle Linee Guida, è necessario integrare la valutazione del Rischio con campionamenti ambientali.

COSA SUCCEDE SE NON VALUTO IL RISCHIO LEGIONELLA NEI LUOGHI DI LAVORO?

In alcuni casi, la potenziale esposizione al rischio legionellosi può avvenire in ambito lavorativo. In questo contesto il Datore di Lavoro ha l’obbligo di Valutare il Rischio legionellosi nell’ambito del Titolo X (Esposizione ad Agenti Biologici) del D.Lgs. 81/08.
Il D.Lgs 81/2008 e s.m.i. prevede, in caso di inadempienza, diverse sanzioni ed in particolare:
  • Nel caso in cui il datore di lavoro, nella valutazione del rischio, non tenga conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative, specificate all’art. 271, comma 1 lettera a), b), c), d) ed f) è previsto, ai sensi dell’art. 282 comma 1, l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro;
  • Nel caso in cui il datore di lavoro non effettui nuovamente la valutazione del rischio in occasione di modifiche dell’attività lavorativa significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall’ultima valutazione effettuata è previsto, ai sensi dell’art. 282 comma 1, l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro;
  • Nel caso in cui il datore di lavoro non inserisca nella valutazione del rischio alcune informazioni indicate all’art. 271, comma 5, è previsto, ai sensi dell’art. 282 comma 1, l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro;
  • Nel caso in cui il datore di lavoro non applichi i principi di buona prassi microbiologica, ed adotti, in relazione ai rischi accertati, adeguate misure protettive e preventive è previsto, ai sensi dell’art. 282 comma 2 lettera a) l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro. Per tale articolo di legge, in caso di inadempienza, è prevista sanzione a carico anche del preposto ovvero arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro ai sensi dell’art. 283 comma 1.
In taluni casi, a seguito di accertamenti da parte di enti preposti del batterio in oggetto, può essere anche essere disposta la chiusura della struttura, almeno fino alla conclusione di interventi di bonifica: diversi sono i casi in letteratura.

QUAL’E’ IL SERVIZIO OFFERTO DALLA FT CONSULTING?

La FT Consulting supporta le Strutture e le Aziende interessate nell’applicazione di quanto previsto dalle Linee Guida e dal Titolo X del D.Lgs. 81/08 in merito alle attività di ricerca e valutazione del rischio da legionella seconda quanto descritto dalle successive fasi:
  1. PRIMO SOPRALLUOGO – CHECK LIST – MAPPATURA IMPIANTO – CAMPIONAMENTI;
  2. REDAZIONE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA;
  3. RISCONTRO DAL LABORATORIO TRAMITE RAPPORTI DI PROVA;
  4. CONSEGUENTE ATTIVAZIONE O NON DEL PROTOCOLLO SANITARIO;

PRIMO SOPRALLUOGO

Durante il primo sopralluogo, Tecnici Specializzati si recheranno presso struttura/azienda dove verrà compilata una Check List necessaria per conoscere e ricostruire il percorso seguito degli impianti idrici e aeraulici che servono l’intera struttura e le eventuali misure di prevenzione periodicamente già applicate (es. sostituzione rompigetto lavandini, iperclorazione, shock termico, ecc). La mappatura degli impianti risulta necessaria per individuare i punti critici, cosi come indicato dalle Linee Guida, dove verranno successivamente condotti i campionamenti.
In questa fase risulta necessaria la presenza del realizzatore e/o manutentore dell’impianto idrico e aeraulico della struttura.
Completata la check list, verranno svolti i campionamenti sui punti critici individuati, questi sono di due tipologie:
  • Campionamenti finalizzati all’analisi legionella nelle acque tramite apposita bottiglia per campionamento sterile contenente tiosolfato di sodio;
  • Campionamenti finalizzati all’analisi legionella in impianti aeraulici tramite tamponi sterili su filtri.

In entrambi i casi la periodicità di campionamento è, di solito, annuale ma tale frequenza può variare notevolmente in base ai risultati riscontrati, in base al tipo di struttura in cui viene eseguita l’attività e qualora vengano realizzati dei lavori di ristrutturazione con modifiche agli impianti. Il campionamento deve essere effettuato prima che venga attuato un qualunque intervento di disinfezione o pratica preventiva (pulizia e/o disinfezione con qualunque metodo) oppure a distanza di un tempo congruo dalla sua esecuzione (rif. dopo circa 48 ore dall’avvenuta messa a regime dell’impianto postintervento). E’ opportuno che il numero di campioni sia proporzionato alle dimensioni dell’impianto.

Per ciascun impianto di acqua calda sanitaria devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:

  • mandata (oppure dal punto più vicino al contatore)
  • ricircolo
  • fondo serbatoio/i - boiler
  • almeno 3 punti rappresentativi (ovvero i più lontani nella distribuzione idrica o i rami morti dell’impianto)

Per ciascun impianto di acqua fredda devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:

  • fondo serbatoio/i
  • almeno 2 in punti rappresentativi (ovvero il più lontano nella distribuzione idrica o i rami morti dell’impianto).

Il rischio legionellosi dipende da diversi fattori, tra i quali quelli che devono essere maggiormente tenuti in considerazione sono:

  • Temperatura dell’acqua tra i 20 e i 50°C;
  • Presenza di tubazioni con flusso d’acqua minimo o assente “rami morti”;
  • Utilizzo stagionale o discontinuo della struttura o di una sua parte;
  • Caratteristiche e manutenzione degli impianti e dei terminali di erogazione;
  • Caratteristiche dell’acqua di approvvigionamento a ciascun impianto;
  • Vetustà, complessità e dimensioni dell’impianto;
  • Ampliamento o modifica dell’impianto esistente a seguito di lavori di ristrutturazione;
  • Utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e dispositivi di tenuta;
  • Presenza e concentrazione di legionella evidenziata a seguito di pregressi campionamenti ambientali.

I campioni prelevati vengono, quindi, sottoposti ad analisi di laboratorio con emissione del relativo rapporto di prova in cui viene indicato:

  • La prova eseguita
  • Il metodo utilizzato
  • Il risultato ottenuto
  • I limiti di legge
  • L’unità di misura
  • La firma ed il timbro del Responsabile di laboratorio

REDAZIONE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO/REGISTRO DI AUTOCONTROLLO LEGIONELLA

Il Documento di Valutazione del Rischio e il Registro di Autocontrollo Legionella sono documenti obbligatori ai sensi del D.Lgs 81/08 e delle Linee Guida per la Prevenzione ed il Controllo della Legionellosi. Il DVR Legionella è uno specifico elaborato tecnico che descrive dettagliatamente e valuta tutte le variabili che concorrono ad aumentare il rischio di contagio da Legionella in una determinata struttura. Di norma si aggiorna ogni due anni per la maggior parte delle strutture, come ad esempio le strutture ricettive e alberghiere. Per una maggiore sicurezza, le strutture sanitarie e gli stabilimenti termali, invece, devono aggiornare il DVR ogni anno.
Il DVR è organizzato sinteticamente nel seguente modo:
  • SEZIONE 1 INFORMAZIONI GENERALI E SPECIFICHE – informazioni su tutto ciò che riguarda la Legionella (identificazione, modalità di trasmissione, ecc) , misure di prevenzioni generali e specifiche a breve e lungo termine, gestione degli impianti idrici e aeraulici, normativa di riferimento;
  • SEZIONE 2 ANALISI DEL RISCHIO – generalità aziendali, misure da attuare in presenza di rischio, periodicità degli interventi, descrizione dettagliata degli impianti idrici e aeraulici;
  • SEZIONE 3 CAMPIONAMENTI – descrizione dettagliata dei punti critici individuati per il campionamento, descrizione sulle modalità di trasporto dei campioni;
  • SEZIONE 4 RAPPORTI DI PROVA – al documento verranno allegati i rapporti di prova inerenti i risultati delle analisi svolte dal laboratorio accreditato “ACCREDIA” sui campioni precedentemente consegnati.

Il Registro Autocontrollo Legionella invece è un documento che serve a tener traccia di qualsiasi evento/attività collegato con gli impianti idrici e/o aeraulici considerati a rischio di Legionella. Noto anche come Registro degli interventi, questo strumento rappresenta lo svolgimento pratico e cronologico di tutte le operazioni da porre in atto per la riduzione dei rischi precedentemente individuati dal DVR (Documento di Valutazione del Rischio). Al suo interno compaiono in ordine cronologico tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, gli interventi di bonifica e di prevenzione effettuati, interventi di pulizia e disinfezione, qualsiasi cambiamento che riguardi la conformazione degli impianti idrici e di condizionamento dell’aria.

RISCONTRO DAL LABORATORIO TRAMITE RAPPORTI DI PROVA

Il riscontro delle analisi viene conferito dal Laboratorio accreditato “ACCREDIA” in conformità alla norma UNI EN ISO IEC 17025 che effettuerà le analisi secondo Metodo M.U. 1037:2002. Sulla base dei risultati riscontrati dal Laboratorio, se le concentrazione di Legionella rientra nei limiti stabiliti dalla legislazione dovranno esclusivamente ripertersi le analisi con le periodicità indicate precedentemente in base al tipo di attività svolta dall’azienda, mentre, se viene accertato il superamento delle concentrazioni limite, dovranno essere attuate le misure di prevenzione previste dalle linee guida, al seguito delle quali dovrà essere applicato il protocollo sanitario.

IN CASO DI POSITIVITA’, QUALI SONO LE MISURE DI PREVENZIONE DA ATTUARE A BREVE E A LUNGO TERMINE? QUALI SONO I VANTAGGI E QUALI GLI SVANTAGGI?

MISURE A BREVE TERMINE
Poiché in assenza di interventi strutturali i metodi massivi di disinfezione non sono sufficienti ad eliminare definitivamente la presenza di Legionella dalle reti di distribuzione di acqua calda, è necessario mettere in atto le seguenti misure a breve termine indicate, in ogni caso, come buone pratiche di manutenzione di un impianto idrico per prevenire e contenere la contaminazione:
  • Decalcificazione degli elementi meno usurati mediante immersione in soluzione acida (acido sulfamico, acido acetico, ecc.) e successiva disinfezione, per un tempo non inferiore a 30 min, in acqua fredda contenente almeno 50 mg/L di cloro libero.
  • Sostituzione di giunti, filtri ai rubinetti, soffioni e tubi flessibili usurati alle docce, nonché di ogni altro elemento di discontinuità. La frequenza della sostituzione è usualmente in funzione delle caratteristiche dell‟acqua. Ad esempio maggiore è la durezza dell‟acqua, più frequente sarà la formazione di calcare e quindi l‟usura degli elementi idraulici.

Nell’espletamento delle operazioni sopra descritte occorre operare in conformità ai dettami del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., al fine di attuare tutte le misure di sicurezza necessarie ad esercitare la tutela prevista nei confronti del rischio di esposizione degli operatori e degli utenti a Legionella nelle strutture sottoposte a trattamento.

MISURE A LUNGO TERMINE

Tra le misure a lungo termine rientrano:
  • SHOCK TERMICO
  • DISINFEZIONE TERMICA CON TEMPERATURA COSTANTE A 60°C
  • IRRAGGIAMENTO UV
  • CLORAZIONE
  • IPERCLORAZIONE SHOCK
  • IPERCLORAZIONE CONTINUA
  • IONIZZAZIONE RAME-ARGENTO

Condividi

 

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO CERTIFICATO

Dal 2021 FT Consulting ha conseguito, attraverso l'ente di certificazione International Testing & Certification, la certificazione del sistema di gestione intergato Qualità ISO 9001, Ambiente ISO 14001, Sicurezza ISO 45001.

Privacy & Cookie | Design by FT Consulting 2017 | P. IVA 12708531004 - REA 1394598