LE EMERGENZE E I PRESIDI DI SOCCORSO

È definita emergenza ogni situazione di potenziale o reale pericolo per l’incolumità del personale o per i beni aziendali (strutture, macchine ed attrezzature di lavoro, impianti).

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Le aziende dovrebbero dotarsi di idonee procedure atte a fronteggiare situazioni di emergenza dovute a:

  • Incendi;
  • Calamità naturali;
  • Minacce esterne;
  • Fughe di gas – esplosioni;
  • Coinvolgimento in incidenti esterni;
  • Incidenti o emergenze da agenti chimici;
  • Infortuni sul lavoro ed emergenze mediche;

Il personale è tenuto all’osservanza delle procedure da seguire in caso di emergenza, e dovrà esserne informato dall’azienda.

Di cosa bisogna dotarsi per fronteggiare un’emergenza? Cosa bisogna acquistare per essere in regola?

Ogni sede operativa dell’azienda deve essere provvista di cassette di primo soccorso e presidi antincendio (es. estintori) che periodicamente devono essere controllati e reintegrati in caso di utilizzo.
I presidi di primo soccorso e gli estintori sono obbligatori in tutte le aziende, secondo quanto prescritto rispettivamente dal D.M. 388/2003 e DM 10/03/1998.
Sia gli estintori sia le cassette di primo soccorso devono essere segnalati con apposita cartellonistica di colore, rispettivamente, rosso e verde.

La Cassetta del pronto soccorso

All’interno del D.M. 388 del 15 luglio 2003 sono riportate indicazioni sul contenuto minimo delle cassette di pronto soccorso e sul pacchetto di medicazione che le aziende devono garantire, così di seguito suddivise::

  • Per le aziende con più di 3 lavoratori il datore di lavoro deve garantire la presenza della cassetta di pronto soccorso presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita e facilmente accessibile. Inoltre deve essere presente e ben visibile una segnaletica appropriata che ne indichi la collocazione. L’addetto al primo soccorso in azienda ha il compito di controllare la completezza e il corretto stato d’uso di tutti i presidi contenuti nella cassetta;
  • Per le aziende con meno di 3 lavoratori il datore di lavoro deve garantire il pacchetto di medicazione contenente una dotazione minima, anch’esso tenuto presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodito e raggiungibile facilmente in caso di emergenza. I presidi che contiene vanno costantemente controllati, sia per ciò che riguarda lo stato di usura che per la completezza.;
  • Per quanto riguarda gli automezzi aziendali il datore di lavoro è tenuto a dotarli del pacchetto di medicazione e di un mezzo di comunicazione idoneo per contattare l’azienda al fine di attivare rapidamente il Servizio Sanitario Nazionale in caso di emergenza.;

Contenuto minimo delle cassette di pronto soccorso aziendale:

  • Guanti sterili monouso (5 paia);
  • Visiera para schizzi;
  • Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1);
  • Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0, 9%) da 500 ml (3);
  • Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10);
  • Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2);
  • Teli sterili monouso (2);
  • Pinzette da medicazione sterili monouso (2);
  • Confezione di rete elastica di misura media (1);
  • Confezione di cotone idrofilo (1);
  • Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2);
  • Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2);
  • Un paio di forbici;
  • Lacci emostatici (3);
  • Ghiaccio pronto uso (due confezioni);
  • Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2);
  • Termometro;
  • Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

Contenuto minimo del pacchetto di medicazione:

  • Guanti sterili monouso (2 paia);
  • Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1);
  • Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1);
  • Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1);
  • Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3);
  • Pinzette da medicazione sterili monouso (1);
  • Confezione di cotone idrofilo (1);
  • Confezione di cerotti di varie misure pronti all’uso (1);
  • Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1);
  • Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1);
  • Un paio di forbici (1);
  • Un laccio emostatico (1);
  • Confezione di ghiaccio pronto uso (1);
  • Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1);
  • Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.

Cosa bisogna fare quando ci si trova a soccorrere un soggetto colto da un malore?

Ecco alcune azioni idonee:

  • Verificare che la scena dell’evento sia in sicurezza (es. soggetto folgorato, non toccare prima di staccare la corrente!);
  • Provvedere ad allontanare la folla di curiosi, creare spazio per l’infortunato e ai successivi soccorritori del 112;
  • Esaminare l’infortunato, valutando la natura e entità del malessere con particolare riferimento alle funzioni vitali: coscienza, respiro e polso ed eventuali emorragie in atto;
  • Telefonare al 112 NUE (Numero Unico Emergenze) in caso di urgenza/emergenza comunicando: l’indirizzo del luogo ove si è verificato l’infortunio, il numero degli infortunati, le condizioni delle funzioni vitali, specificando se sia cosciente o meno se respiri normalmente o no se c’è stato un trauma con o senza emorragie. È bene riferire il proprio nome e cognome ed un recapito telefonico che potrà essere utilizzato dal 118 in caso di necessità;
  • Praticare i primi provvedimenti necessari nei limiti delle proprie competenze anche con azioni di valutazione e sostegno delle funzioni vitali, apprese con adeguati corsi di formazione”, sino all’arrivo dei soccorritori del 118;
  • Astenersi dall’eseguire manovre interventi od azioni inutili (es. dare da bere acqua), o addirittura dannosi per il rischio di compromettere ulteriormente lo stato di salute dell’infortunato o di ritardare l’arrivo dei soccorsi (es. spostare il soggetto se non necessario);
  • Proteggere il soggetto (da sé stesso, da stress termici, dal sangue e da fluidi biologici di altri infortunati), e rassicurarlo se cosciente;
  • Utilizzare eventuali guanti o dispositivi di protezione individuali se necessari.

Gli estintori

Discorso analogo, riguarda i presidi antincendio di cui ogni sede aziendale deve fornirsi. In base alla grandezza della sede e al carico di incendio, bisognerà acquistare specifici presidi tra cui gli estintori sono i più diffusi. È necessario verificare i luoghi di lavoro e i materiali presenti all’interno poiché ogni tipologia di estintore estinguerà un determinato incendio. A titolo esemplificativo, un estintore a polvere dovrà essere utilizzato per incendi di tipo A (materiale solido), quindi carta, legno, tavoli etc. Estintori e presidi antincendio:

  • Estintore a Polvere;
  • Estintori a CO2;
  • Estintore Carrellato;
  • Piantana per estintori;
  • Cartellonistica: segnalazione estintore, Vietato Fumare, Uscita di Emergenza, etc.;

Addetti all’utilizzo del defibrillatore

Spetta sempre al datore di lavoro, secondo quanto stabilito dalla normativa, individuare gli addetti all’utilizzo del defibrillatore. Questa tipologia specifica di addetto non è sempre obbligatoria ma è fortemente consigliato dotare l’azienda di defibrillatori.

Cos’è un defibrillatore?

Il defibrillatore è un apparecchio salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore qualora sia necessario. L’erogazione di uno shock elettrico serve per azzerare il battito cardiaco e, successivamente, ristabilirne il ritmo. Generalmente, un defibrillatore è composto da due elettrodi che devono essere posizionati sul torace del paziente (uno a destra e uno a sinistra del cuore) e da una parte centrale dedicata all’analisi dei dati da essi trasmessi.

I defibrillatori più utilizzati nelle aziende sono di due tipi:

  • Il defibrillatore semiautomatico esterno è un dispositivo “intelligente” in grado di funzionare quasi in completa autonomia. Una volta collegati in maniera corretta gli elettrodi al paziente, il defibrillatore semiautomatico esterno è in grado di stabilire se è necessaria o meno erogare uno shock elettrico al cuore. Più precisamente, è in grado di “comprendere” se il paziente è stato colpito da arresto cardiaco e, qualora il ritmo fosse defibrillabile, avverte l’operatore, della necessità di erogare una scarica elettrica al muscolo cardiaco. A questo punto, l’operatore dovrà solo premere il pulsante di scarica. Questa tipologia di defibrillatori, grazie alla semplicità d’uso che la contraddistingue, può essere utilizzata anche da personale laico opportunamente formato. In nessun altro caso, salvo malfunzionamento del dispositivo, sarà possibile defibrillare il paziente, anche se, per sbaglio, venisse premuto il pulsante dello shock.
  • Il defibrillatore DAE completamente automatico, invece, necessita solamente di essere collegato al paziente e di essere acceso. A differenza dei defibrillatori semiautomatici esterni, infatti, una volta riconosciuto lo stato di arresto cardiaco, procedono in autonomia all’erogazione dello shock al cuore del paziente.

Ogni addetto all’utilizzo del defibrillatore dovrà sostenere i corsi di formazione (dalle 5 alle 8 ore) che metteranno in condizione il personale di utilizzare con sicurezza i DAE e comprendono l'addestramento teorico-pratico alle manovre di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), anche pediatrico quando necessario. I corsi sono effettuati da Centri di formazione accreditati dalle singole regioni secondo specifici criteri e sono svolti in conformità alle Linee guida nazionali. Per il personale laico formato deve essere prevista l'attività di retraining ogni due anni.

 

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